Ieri, domenica 13 marzo 2022, ho partecipato all'iniziativa del Collettivo Fabbrica GKN in collaborazione con Crocus Trip (crocustrip.com), Firenze Resiste, una bellissima passeggiata evocativa dei fatti avvenuti nel centro di Firenze durante il periodo della resistenza.

Per cominciare ringrazio veramente tanto il Collettivo Fabbrica per aver dato un opportunità unica di rivivere con un trasporto molto particolare un esperienza di questo genere e ringrazio la guida di Crocus Trip per il modo in cui ci ha illustrato i fatti, col cuore aperto a tali eventi, non cadendo come spesso può capitare, nella freddezza della professionalità, perchè per i morti ci vuole rispetto, soprattutto per chi è morto per la nostra libertà, e la cosa più bella che ho notato a Firenze Resiste, è stata proprio l'apertura di cuore che ho sentito da ogni singolo partecipante e operatore del tour, che prendeva vita soprattutto nei calorosi applausi spontanei che ogni tanto sono partiti.


Ho aderito a questa iniziativa, in parte perchè trovo che non si debba dimenticare, in parte perchè le mie ricerche sul mondo del paranormale, mi portano spesso davanti a fatti avvenuti in quel periodo e specialmente nella nostra zona, si rilevano di frequente energie, talvolta residuali, talvolta senzienti, che hanno le loro origini nei dolori della guerra e soprattutto del periodo che va dal 43 al 45, il periodo dove probabilmente si è sofferto di più.

Per me, che purtroppo ho un certo livello di sensitività, la passeggiata, non è stata proprio una passeggiata sempre di piacere, in quanto, il ripercorrere e raccontare, equivale ad evocare e per chi sente al di là del solo terreno,i pianti degli orfani dell'ospedale di Santissima Annunziata, la paura di un povero ragazzo che entra con un ordigno nella casa del Fascio, il dolore di Aligi Barducci, sono cose ancora molto tangibili che si uniscono al pianto e al dolore di tutti quelli che non abbiamo nominato, ma che non per questo sono meno di loro in quanto tutti morti per quella libertà che abbiamo oggi, e che qualcuno ci vorrebbe negare, sputando ancora addosso ai nostri morti.

Comunque per me è stato un viaggio evocativo particolare, mi son dovuto reggere forte, ne sa qualcosa l'amica che era con me, che spesso ha dovuto insistere perchè non rispondevo, completamente trasportato dagli avvenimenti. Bè ormai ad esser preso per matto ci ho fatto il callo, per me, non sei normale, resta sempre il più bello dei complimenti.

Vorrei chiudere questo mio pensiero con un discorso di Calamandrei che secondo me, coglie molto gli aspetti sia terreni, sia ultraterreni della vicenda. siamo a Milano, il 28 febbraio del 1954, al Teatro Lirico, a due lustri dagli avvenimenti, ma ad oggi, trovo queste parole ancora molto attuali:

"In queste celebrazioni che noi facciamo della Resistenza, di fatti e di figure di quel tempo, noi ci illudiamo di essere qui, vivi, che celebriamo i morti. E non ci accorgiamo che sono loro, i morti, che ci convocano qui, come dinanzi a un tribunale invisibile, a rendere conto di quello che in questi dieci anni possiamo aver fatto per non essere indegni di loro, noi vivi. Noi sentiamo quasi con l'immediatezza di una percezione fisica, che quei morti sono entrati a far parte della nostra vita, come se morendo avessero arricchito il nostro spirito, di una presenza silenziosa e vigile, con la quale, ad ogni istante, nel segreto della nostra coscienza, dobbiamo tornare a fare i conti. Quando pensiamo a loro per giudicarli, ci accorgiamo che sono loro che giudicano noi: è la nostra vita che può dare un significato e una ragione rasserenatrice e consolante alla loro morte; e dipende da noi, farli vivere, o farli morire per sempre"

Non aggiungo altro, ringrazio ancora il Collettivo Fabbrica GKN e Crocus Trip.

Diamo una mano ai lavoratori della GKN, e se non siete tipi da piazza, aderite almeno alle iniziative, il lavoro è un diritto di tutti, ricordate, oggi a loro domani a noi.

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